E gli anticorpi monoclonali?

Alcuni degli anticorpi monoclonali già approvati come trattamento anti-coronavirus sono stati bloccati perché inefficaci contro le nuove varianti. Ma la ricerca di nuove molecole continua ad andare avanti: ecco lo stato dell’arte.

Fonte: WIRED

Poco più di un anno fa, il ministro della Salute Roberto Speranza firmò un decreto che autorizzava la distribuzione di due anticorpi monoclonali (rispettivamente prodotti da Eli Lilly e Regeneron/Roche) per la prevenzione delle forme gravi di Covid-19 in pazienti con malattie lieve ma considerati a rischio.

Già allora la questione sembrava abbastanza complessa, sia dal punto di vista scientifico che sanitario. Da una parte gli studi, seppur preliminari, mostravano una certa efficacia dell’uso di farmaci di questo tipo. Dall’altra tutti i distinguo del caso. In primis relativi all’individuazione dei pazienti giusti, dato che gli anticorpi monoclonali sembrano funzionare soltanto nelle fasi precoci della malattia, e non in quelle avanzate: pertanto è necessario individuare subito i pazienti più a rischio e iniziare tempestivamente la terapia, cosa tutt’altro che facile. Poi alle modalità di somministrazione, perché la terapia va inoculata in ambiente ospedaliero, o comunque medicalizzato, con infusione endovenosa della durata di un’ora più un’altra di osservazione del paziente. Infine ai costi, dal momento che sviluppare, produrre e distribuire questo tipo di trattamenti è tutt’altro che economico.

Questioni a cui si è aggiunta, negli ultimi tempi, quella non meno importante delle mutazioni del virus e delle relative varianti. È notizia recente, proprio su questo tema, la sospensione, da parte di Toscana Life Sciences, della sperimentazione del monoclonale Jo8, risultato “non efficace” contro omicron. Ma, dall’altra parte, c’è anche chi non demorde: la Food and Drug Administration (Fda), l’ente regolatorio statunitense del farmaco, ha infatti appena autorizzato l’uso di un anticorpo monoclonale (il bebtelovimab, sempre sviluppato da Eli Lilly) contro il Covid-19. Luci e ombre, insomma, in cui non è facile orizzontarsi.

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